Arretrati Tari. Quando si prescrivono?
Se arrivano le richieste di versamento degli arretrati della Tari (imposta sui rifiuti, in precedenza chiamata Tarsu, Tia e Tares), sapete fino a quanto tempo possono spingersi tali pretese? Dopo quanti anni si prescrive il diritto alla riscossione della tassa sulla spazzatura?
La prescrizione è il termine massimo entro cui il debitore è tenuto al pagamento di una prestazione economica. Scaduto tale termine, nulla più è dovuto e il debitore è definitivamente libero dall’obbligo di pagamento.
Questo vale anche in materia fiscale, sempre che, nell’arco di tale periodo, non sia intervenuto un sollecito di pagamento. Esso ha l’effetto di interrompere la prescrizione e far decorrere il termine nuovamente da capo, a partire cioè dal giorno successivo al ricevimento dell’atto interruttivo.
Ma fino a quando il Comune può chiedere gli arretrati della spazzatura? Il termine di prescrizione è di cinque anni. Pertanto il Comune può notificare la richiesta di pagamento della Tari evasa(come per tutti i tributi locali) entro la fine del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Per esempio, se il pagamento della Tari è dovuto per l’anno 2014, i cinque anni di prescrizione iniziano a decorrere dal 1° gennaio 2015 e, pertanto, l’imposta si prescrive il 31 dicembre 2019.
Pertanto, nel 2016 si sono prescritti tutti gli arretrati relativi all’anno 2010 e quelli per gli anni precedenti. Dal 1° gennaio 2017 si prescrivono anche gli arretrati del 2011. Il tutto, ovviamente, sempre che, in tale periodo di tempo, non si stato notificato un atto interruttivo della prescrizione.
La richiesta di pagamento degli arretrati deve essere inviata dal Comune con una raccomandata a.r.
Allora cosa fare se viene notificata una richiesta di pagamento per un arretrato dell’imposta sui rifiuti prescritto? La prima cosa da fare è presentare un’istanza al Comune (con raccomanda a.r. o con posta elettronica certificata), ricordando che tale istanza non sospende i termini del ricorso.
In caso di mancato riscontro o di risposta negativa, e sempre entro i termini di legge per procedere all’impugnazione, bisogna presentare un ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.