Le spese legali in caso di sinistro stradale
Quando il sinistro viene trattato in via stragiudiziale, cioè con una trattativa tra avvocato e assicurazione, senza andare davanti al giudice, se alla fine delle trattative si arriva a un accordo tra danneggiato e assicurazione, è quest’ultima a pagare le spese legali, liquidando all’avvocato del cliente la relativa parcella che viene quantificata in percentuale rispetto all’intero risarcimento (circa il 10-20% dell’indennizzo).
Nella pratica, in genere, le trattative vengono seguite dall’avvocato, ed è pertanto a quest’ultimo che l’assicurazione propone il compenso. Il tutto è rimesso al negoziato delle parti, non essendovi norme in materia che impongano all’assicurazione di pagare le spese legali all’avvocato del danneggiato. Ecco perché è molto importante che automobilista e avvocato concordino preventivamente il compenso che spetta a quest’ultimo per l’attività svolta.
Quanto detto vale solo nel caso in cui si raggiunga un accordo sul risarcimento. Se invece le parti non si mettono d’accordo, il compenso al legale sarà versato dal cliente. È però vero che, in tale ipotesi, il danneggiato conferirà mandato all’avvocato di difenderlo nel conseguente giudizio in tribunale. In tal caso, oltre alle spese vive, il cliente dovrà anticipargli tutta o parte la parcella, salvo recuperarla, in caso di vittoria della lite.