Il consenso informato deve essere chiaro e preciso.
Il consenso informato è il documento che permette nella maggioranza dei casi ai pazienti danneggiati di ottenere un risarcimento del danno, in quanto appunto non sufficientemente informati dai professionisti del settore.
Una recente sentenza del tribunale di Caltanissetta del 21 novembre 2016 stabilisce che il medico che non spiega con linguaggio chiaro e preciso al paziente i rischi a cui va incontro nel sottoporsi ad una terapia o ad un intervento chirurgico deve risarcire il danno causato al paziente.
Il consenso informato, in particolare, è l’atto con cui il medico informa il proprio paziente della natura della patologia sofferta, nonché dei trattamenti necessari alla sua cura e dei rischi ad essi connessi.
Una volta informato, il paziente può “acconsentire” anche mediante dichiarazione orale. Ma, per tutelare maggiormente il professionista sanitario, nella maggior parte dei casi l’accettazione del trattamento viene effettuata attraverso la sottoscrizione di un documento.
Nel documento devono essere specificate tutte le possibili conseguenze dell’intervento, tra cui eventuali postumi per danni permanenti, e il tutto deve essere accettato dal paziente mediante apposizione di firma.
La sentenza del tribunale di Caltanissetta si occupa in particolare del risarcimento del danno per informazione oscura o incompleta, il caso in cui cioè il medico metta in guardia il paziente sui rischi connessi al trattamento sanitario cui può volontariamente scegliere di sottoporsi, ma lo faccia in modo non chiaro, con un linguaggio tecnico incomprensibile a chi non sia competente in materia.
Pertanto, nel caso in cui l’informazione non sia stata veicolata nel modo corretto, il paziente potrà ottenere il risarcimento del danno, indipendentemente dalla riuscita o meno del trattamento occorso.
L’informazione “deve essere adeguata al grado culturale e alle conoscenze del paziente e deve concernere lo scopo e la natura dell’intervento, nonché le sue conseguenze e i suoi rischi”. Il risarcimento è dovuto comunque in quanto lo scopo del consenso informato è quello di far propendere il paziente per la scelta di proseguire con il trattamento sanitario prospettatogli o meno.
È dovuto il risarcimento del danno, poi, anche nel caso in cui all’interno del documento non sia stata indicata una delle possibili complicanze del trattamento, nonostante la loro frequenza. La pretesa del paziente, anche in questo caso, si collega al diritto a ricevere un informazione completa, oltre che chiara. E ciò indipendentemente dall’assenza di colpa del medico per il manifestarsi della complicazione.